Dall’analisi dei dati economici, si deduce come il valore di produzione delle società campane compresenti negli ultimi tre anni è pari a circa 90 miliardi di euro. Il 44,5% del valore della produzione viene creato dal settore del Commercio. Da menzionare come le imprese campane di dimensioni “micro”, che ammontano all’80% del totale, creano un valore di produzione inferiore delle “grandi” imprese, che rappresentano solo lo 0,5% del totale delle imprese.
L’analisi degli indici di bilancio delle società in utile evidenzia il comparto del Commercio come il settore di punta, con un ROI del 8,3 %. Sopra la media si attesta anche il ROI per il settore dei trasporti (7,5%).
Di seguito si analizzano i dati congiunturali, che testimoniano il saldo tra iscrizioni e cessazioni di imprese. Al terzo trimestre del 2022 risultano 5.743 nuove iscrizioni sul territorio campano. La variazione delle iscrizioni delle imprese nella regione Campania tra il terzo trimestre 2022 e il terzo trimestre 2021 è in peggioramento con una decrescita dell’11,7%. Anche la tendenza nazionale registra un decremento delle iscrizioni del 5,8%. L’elemento negativo delle nuove iscrizioni è peggiorato dalla crescita delle entrate in scioglimento (+2,4%) e delle cancellazioni delle imprese (45,2%). diminuiscono invece i fallimenti (-18,4%, anche se in valori assoluti sono esigui, 120).
Se si guarda ad una classificazione di interesse sociale, con l’analisi delle imprese guida e/o partecipazione under 35 maggioritaria, le imprese a guida e/o partecipazione femminile maggioritaria, e le imprese a guida e/o partecipazione straniera maggioritaria, i dati evidenziano come il dato negativo di nuove aperture è ottenuto da tutte le tre categorie. Le imprese “straniere” sono quelle che maggiormente decrescono in termini percentuali (-21,4% con 696 nuove imprese); diminuiscono invece le imprese “femminili” dell’8,7% (1.573 nuove imprese) e poi le “giovanili” con 1.968 nuove imprese e con il dato in decrescita rispetto lo scorso anno del 13,4%.
In Campania l’apertura di nuove unità locali supera in valori assoluti il numero delle chiusure (2.440 contro 1.531). La variazione dal terzo trimestre del 2021 rispetto al 2022 fa notare una decrescita delle aperture contro una crescita delle chiusure (rispettivamente -8,3% e +16,5%). Le nuove aperture, così come le chiusure delle unità, sono collocate soprattutto nella stessa provincia: le nuove aperture all’interno della stessa provincia, infatti, contano circa per il 68% del totale, così come le chiusure.
Il secondo trimestre del 2022 conta un campione di 309.063 imprese attive. Queste imprese hanno registrato un miglioramento occupazionale (5,1%), in linea se raffrontato con quello osservato a livello nazionale (+4,7%, su un campione di circa 3,4 milioni di imprese). È interessante notare come la crescita occupazionale sia frenata solamente dall’occupazione tra le imprese con meno di 9 addetti (-0,5%). Al contrario le imprese “piccole” lasciano registrare un aumento dell’11,5% degli addetti rispetto al secondo trimestre del 2022.
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